Archive for the ‘poesia’ Category

DESTINO (novembre 8, 2012)

giovedì, Marzo 8th, 2018

 

Cavalieri sarmati su destrieri neri scalpitanti,
lottatori nubiani e arcieri gurka ansimanti
attendono all’ orizzonte rutilante,
e sfidano l’eternità con lo straziante
grido di battaglia.

IL PIU’ BELLO DEI MARI (novembre 15, 2011)

lunedì, Agosto 28th, 2017

“Il più bello dei mari
è quello che non navigammo.
Il più bello dei nostri figli
non è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti.
E quello
che vorrei dirti di più bello
non te l’ho ancora detto.”
(Nazim Hikmet)

ALLA SEMPRE AMATA 2 (luglio 25, 2011)

lunedì, Luglio 10th, 2017

Cavalli neri scalpitanti
fra le urla di vittoria di lancieri gurka
sotto il cielo rutilante del tramonto
nel deserto del lontano oriente:
così ti amo e ti amerò, per sempre.

ALLA SEMPRE AMATA (luglio 21, 2011)

martedì, Aprile 25th, 2017

Vivo di me nei tuoi occhi di cielo,
dolci rive d’Egeo,
schiuma che si frange sugli scogli,
cristalli di sale profumato sulla sabba,
sotto il sole abbagliante del mezzogiorno.

LETTERA (agosto 17, 2009)

lunedì, Maggio 18th, 2015

Lettera ai nipoti dei nipoti dei nostri nipoti

ANGELI (maggio 28, 2009)

giovedì, Marzo 5th, 2015

Siamo angeli con un’ala sola, e non possiamo che volare abbracciati. (L.De Crescenzo)

AI FIGLI (maggio 28, 2009)

giovedì, Marzo 5th, 2015

Ci sono solo due eredità che possiamo lasciare ai nostri figli: le radici e le ali. (Hodding Carter, J.R)

La notte (maggio 26, 2008)

martedì, Gennaio 27th, 2015

La notte.
Un intervallo quieto
fra la paura di morire
e la paura di vivere.

Prima di tutto vennero a prendere gli zingari (B. Brecht – Berlino, 1932)(maggio 24, 2008)

venerdì, Gennaio 23rd, 2015

Prima di tutto vennero a prendere gli zingari

e fui contento, perché rubacchiavano.

Poi vennero a prendere gli ebrei

e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.

Poi vennero a prendere gli omosessuali,

e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.

Poi vennero a prendere i comunisti,

ed io non dissi niente, perché non ero comunista.

Un giorno vennero a prendere me,

e non c’era rimasto nessuno a protestare.

Mi sentivo parte dell’Occidente (9/2/2003)

venerdì, Dicembre 19th, 2014

Mi sentivo parte dell’Occidente
quando mi insegnavano
ad avere vergogna della guerra,
ed ora è considerato vergognoso
difendere la pace.
Mi sentivo parte dell’Occidente
quando mi spegavano che
una delle cause della nascita e crescita del nazismo,
erano le inique condizioni in cui i vincitori avevano lasciato
la Germania, dopo la I°Guerra Mondiale.
E che dunque non
bisogna mai umiliare gli sconfitti con misure inique.
Mi sentivo parte dell’Occidente
quando mi raccontavano
che il diritto nasce dal rifiuto dell’uso della forza
come vendetta o giustizia privata.
Ora è alla ribalta la giustizia sommaria
del "dente per dente".
Mi sentivo parte dell’Occidente
quando percepivo il nostro
senso di colpa per le crociate, i conquistadores, gli imperi coloniali.
Ora devo assistere alla "guerra preventiva".
Mi sentivo parte dell’Occidente
quando leggevo che le basi
della sua modernità erano la tolleranza,
il valore della differenza,
il rispetto per la sovranità di tutti i soggetti politici.
Ed ora scopro l’intolleranza,
l’obbligo dell’omologazione,
la riscoperta di una sovranità limitata e concessa.
Mi sentivo parte dell’Occidente
quando ascoltavo di come la sua modernità fosse dovuta
all’uscita dall’oscurantismo,
dal fondamentalismo religioso,
dall’assolutismo politico.
Ed ora devo assistere alla crescita dell’oscurantismo liberale,
del fondamentalismo democratico
e dell’assolutismo imperiale.
Mi sentivo parte dell’Occidente
quando i miei maestri gridavano
la necessità del disarmo planetario.
Ora si giustifica la guerra in nome
dell’obbligo al disarmo dei Paesi minori
e del diritto al superriarmo dei più grandi.
Mi sentivo parte dell’Occidente
quando giudicavamo Hitler
colpevole per l’attacco alla Polonia
e i giapponesi per Pearl Harbor.
Ora si considera giusto il bambardamento
di Belgrado, Kabul e Baghdad.
Mi sentivo parte dell’Occidente quando (magari tardivamente)
stigmatizzammo i progrom degli ebrei,
ed ora stiamo arrivando
ai progrom degli islamici.
Mi sentivo parte dell’Occidente.
Ora non più.