LIBERTA’ DI PAROLA (settembre 30, 2014)

C’è ancora qualcuno che pensa di vivere in un regime di libertà di parola/scrittura. Dovrebbe provare a parlare male del papa, del presidente della repubblica, degli ebrei, dei gay, delle donne, della democrazia, degli immigrati. Oppure dovrebbe parlare bene del Califfato, della Corea del Nord o dell’Iran, dei pedofili, dei trafficanti di droga, o degli scafisti.

Se va bene, gli sequestrano la casa per fargli pagare i danni. Se va malino, lo mettono in galera. Se va male lo pestano a sangue. Se va malissimo, gli sparano.
Abbiamo solo una grande libertà di parlare e scrivere quello che piace al regime.

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