ITALIA ACCOGLIENTE? (marzo 30, 2011)

Sono nato a Milano e abito a Brescia. Vivo in un paese di meno di 10.000 anime suddivise in tre frazioni, che rifiutano di parlarsi fra loro. Mi hanno accusato di essere straniero (con tono accusatorio) ovunque ho lavorato. A Torino, a Verona, a Reggio Calabria, a Trapani, a Massa Carrara, a Forlì, a Bari, persino a Lodi e a Varese. L’Italia accetta gli stranieri solo in quanto famosi o in quanto schiavi.

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