LA DESUBLIMAZIONE REPRESSIVA (maggio 1, 2011)

“Nelle società tecnologiche avanzate dell’Occidente c’è invero un’effettiva e ampia desublimazione (in confronto con gli stadi precedenti), che ha luogo nei costumi e nel comportamento sessuali, nelle relazioni sociali, nella cultura resa ormai accessibile (la cultura di massa è cultura superiore desublimata). La morale sessuale è stata liberalizzata in alta misura; inoltre la sessualità viene propagandata come stimolo commerciale, voce attiva negli affari e simbolo di status. […]. In questa sfera sociale, quel tanto di libertà che era stato carpito e la stessa pericolosa autonomia dell’individuo si collocavano nell’ambito del principio di piacere: la loro restrizione autoritaria testimoniava la profondità del conflitto fra individuo e società, la misura cioè in cui la libertà veniva repressa. Oggi invece, con l’integrazione di tale sfera in quella degli affari e dei divertimenti, è la repressione stessa ad essere repressa: la società ha esteso non la libertà individuale, ma il proprio controllo sull’individuo.”

(H. Marcuse, L’obsolescenza della psicanalisi, in id., Cultura e società, trad. di C. Ascheri, H. A. Osterlow e F. Ceruti, Einaudi, Torino, 1969, p. 237-238)

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